Differenza tra vino biologico e biodinamico

Vino biologico | Doreca fornitore bevande

Differenza tra vino biologico e biodinamico

Doreca Italia, fornitore di bevande,  lo sa, il vino è diventato un elemento immancabile nelle nostre case. Sempre più spesso ci troviamo a guardare e a scegliere io vino biologico, biodinamico o naturale, magari senza ben conoscere la sua definizione, e lo scegliamo perché suggerito da esperti o amici.

Il vino biologico è l’unico riconosciuto a livello legislativo, quindi l’unico prodotto di cui la produzione è vincolata da norme e regole. Questo però non ne determina la qualità né la superiorità rispetto agli altri vini. Se già la produzione di vino biologico è più attenta rispetto a quella del vino classico, quella del vino biodinamico lo sarà ancora di più. Ma vediamo quali sono le principali differenze tra i due vini.

Vino biologico

La prima cosa che si pensa quando si parla di vino biologico è la presenza di solfiti.  L’andride solforosa viene aggiunta al vino sottoforma di solfiti, per dare al prodotto sempre lo stesso gusto, per aiutarlo a mantenere la sua identità precisa e riconoscibile in ogni bottiglia. Inoltre può aiutare a risolvere molti problemi nel corso della trasformazione del vino, ha una funzione antibatterica e blocca l’acetificazione del vino e molto altro. I vini biologici sono prodotti l’aggiunta di anidride solforosa, anche se in quantità inferiore.

  • 100mg/l per i vini rossi con zucchero residuo inferiore a 2g/l.
  • 150mg/l per i vini bianchi e rosati con un livello di zuccheri residui inferiore a 2g/l.

Secondo quanto riportato dal Regolamento Europeo 203/2012, articolo 29, comma quater e comma quinquies, dove si parla di “Uso di taluni prodotti e sostanze” e “Pratiche enologiche e restrizioni”, viene esplicitato ciò che è consentito e cosa invece è vietato nella produzione di vino biologico. In particolare è vietato:

a) concentrazione parziale a freddo ai sensi dell’allegato XV bis, sezione B.1, lettera c), del regolamento (CE) n. 1234/2007;
b)  eliminazione dell’anidride solforosa con procedimenti fisici ai sensi dell’allegato I A, punto 8, del regola­ mento (CE) n. 606/2009;
c)  trattamento per elettrodialisi per garantire la stabiliz­ zazione tartarica del vino, ai sensi dell’allegato I A, punto 36, del regolamento (CE) n. 606/2009;
d)  dealcolizzazione parziale del vino ai sensi dell’allegato I A, punto 40, del regolamento (CE) n. 606/2009;
e)  trattamento con scambiatori di cationi per garantire la stabilizzazione tartarica del vino ai sensi dell’allegato I A, punto 43, del regolamento (CE) n. 606/2009.

Addentrandoci più a fondo possiamo leggere che sono ammesse solo alcune sostanze, tra le quali:

  • Aria
  • Ossigeno gassoso
  • Argo
  • Lieviti
  • Gelatina alimentare
  •  Colla di pesce
  • Acido lattico
  • Ovoalbumina
  • Caseina
  • Tannini
  • Gomma arabica

Che sono elencate nell’ “ALLEGATO VIII bis Prodotti e sostanze di cui è autorizzato l’utilizzo o l’aggiunta ai prodotti biologici del settore vitivinicolo a norma dell’articolo 29 quater”.

Vino biodinamico

Per il vino biodinamico non esiste una normativa di legge di riferimento.

Il vino biodinamico è però ottenuto seguendo i dettami dell’agricoltura biodinamica, stabiliti dall’associazioni di riferimento, Demeter. Alla base di questo metodo di coltivazione c’è la volontà di rispettare il più possibile la natura, seguendo i suoi cicli e le sue richieste, anche con l’aggiunta di elementi naturali o sfruttando le fasi lunari. Alla base dell’agricoltura biodinamica troviamo i testi e la “filosofia” di Rudolf Steiner, che prevede un profondo legame con la natura e grande rispetto dei suoi ritmi.

I preparati utilizzati nella coltivazione e nella produzione del vino devono essere tutti naturali e realizzati in determinati momenti dell’anno. L’attenzione alla natura però non limita al lavoro nei campi ma prosegue anche nelle lavorazioni in cantina, dove si cerca il più possibile di limitare processi o aggiunte di elementi chimici. In questo caso l’aggiunta di solfiti è minima:

  • 70 mg/l nei vini rossi,
  • 90 mg/l nei vini bianchi e
  • 60 mg/l in quelli frizzanti.

Infine, anche se meno noto, esiste il vino naturale, un’ulteriore evoluzione di una produzione ancor più consapevole e vicina alla natura rispetto al biodinamico. Anche in questo caso non esiste una legislatura che ne norma la produzione, ma solo alcune limitazioni imposte dallo stesso disciplinare dell’associazioni come VinNatur ed il Consorzio Viniveri.

Doreca, fornitore di bevande, si occupa anche di formazione e di informarsi suoi clienti appassionati o professionisti. Negli ultimi anni ha infatti preparato una guida dedicata al settore vino: Winepeida, che unisce curiosità e informazioni tecniche su questa bevanda in continuo divenire. All’interno dei due Doreca Store romani, inoltre, organizza corsi e serate di degustazione. Per rimanere sempre aggiornato segui i canali social di Doreca Italia, fornitore bevande.

 



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